Valentano - Guida Turistica

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 La Rocca e il Castello Farnese
 Secondo le notizie storiche conosciute il Castello di Valentano sorse, come struttura difensiva, attorno al 1053. Si può pensare che a quell'epoca una cinta muraria racchiudesse un forte con torre, la chiesa dedicata a San Giovanni e le prime case. La guerra tra Orvieto e Viterbo portò a una serie di distruzioni e di ricostruzioni del castello fino al fuoco che, nel 1252, come narra la tradizione, in parte bruciò il paese che venne salvato da Sant'Agata, protettrice dagli incendi. Il Castello di Valentano, a partire dal torrione ottagonale, fu riedificato, nel 1296, su preesistenti costruzioni difensive medievali. Nel 1327, sotto Ludovico il Bavaro, il paese e le mura di Valentano subirono gravi danneggiamenti e ancora danni vennero causati dalle truppe del prefetto Giovanni Di Vico di Viterbo nel 1350.
 Anni di pace per il nostro Castello iniziarono con l'arrivo dei Farnese che presero possesso del Castello nel 1354, al tempo del cardinale Albornoz, durante la presenza dei papi ad Avignone. Successivamente divennero signori di Valentano e degli altri centri confinanti. Il Castello venne abitato dai Farnese in modo più assiduo verso il 1400 allorché venne ristrutturata una parte del monumento ed edificata la torretta rotonda, posta verso levante. Ancora diversi lavori vennero eseguiti verso la fine del 1400 allorché si realizzò il cortile d'amore per le nozze di Angelo, figlio di Pier Luigi il Seniore e Lella Orsini di Pitigliano, celebrato nel 1488. I pregevoli capitelli sono opera di un certo Lorenzo, scalpellino di Firenze. Il cortile parla di questo matrimonio attraverso l'unione degli stemmi delle due famiglie e dell'allegoria della fioritura del giglio farnesiano che appare sui capitelli del colonnato inferiore.
Il Palazzo Comunale
 Il Municipio di Valentano venne realizzato verso il 1552 e la primitiva costruzione consisteva in un porticato inferiore e in un primo piano. Agli inizi del 1700 il Palazzo stesso venne ampliato, anche per ospitare gli uffici giudiziari che erano stati trasferiti in questo centro dopo la distruzione di Castro.
 La loggia a piano terra, sormontata da un artistico balcone con ringhiera in ferro battuto del sec. XVII, ospita oggi alcune importanti testimonianze storiche: lo stemma civico del 1400 proveniente dalla fontana di Acquaiela (un termine alto-medievale che contraddistingueva una sorgente di acqua gelida), lo stemma di papa Martino V Colonna unito agli scudi farnesiani (inserito nella porta principale di accesso al paese nel 1417), uno stemma quattrocentesco dei Farnese con i tradizionali sei gigli, lo stemma del pontefice Papa Paolo III (Alessandro Farnese) eletto nel 1534 e morto nel 1549. Una lapide a ricordo e memoria di Giuseppe Garibaldi (1910) e la cosiddetta "Lapide dei Caduti" eretta in memoria dei soldati di Valentano periti nella Prima Guerra Mondiale e il cui testo venne affidato al noto letterato Fausto Salvatori, autore del conosciuto "Inno a Roma".
 Lo "staio" (misura di capacità in pietra) e la "canna castrense" (misura lineare del Ducato di Castro) una volta poste sotto questo portico, sono ora conservate presso la Sezione Medievale, Rinascimentale e Moderna del Museo Civico.
Porta Magenta
 Piazza Paolo Ruffini termina con la Porta Magenta, importante monumento edificato nel 1779 su disegno del Vignola, in sostituzione dell'antica Porta Romana, crollata nel 1774
La Chiesa Collegiata di S. Giovanni Ev.
 Edificata attorno all'anno 1000 in stile romanico, la Chiesa, dedicata all'Apostolo San Giovanni Evangelista, è stata più volte ristrutturata sino a presentarsi nello stato attuale, con facciata ricostruita attorno alla metà del sec. XV con la collocazione degli stemmi del Card. Alessandro Farnese, juniore, (Valentano 1520-Roma 1589), del Vescovo di Montefiascone (Card. Bentivoglio) e della Comunità di Valentano (immagine di S. Giovanni Evangelista, che ha preceduto l'altro stemma cittadino con l'emblema dell'albero di ontano). Il titolo di pieve, tolto all'omonima chiesa posta fuori le mura, venne applicato a questo sacro edificio nel 1253 per disposizione di papa Innocenzo IV.
 L'interno si presenta in tutto il suo splendore "Barocco", così come si volle trasformare l'antico monumento, tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700. Degli interventi precedenti si è salvato un pregevole affresco della Crocifissione attributo a Marcello Venusti. Della metà del sec. XVII è la pregevole statua lignea della Madonna Assunta donata alla Chiesa dal sacerdote G.B. Lazzari.
La Chiesa di Santa Maria
 Posta lungo la via omonima (oggi Via Matteotti) la Chiesa, le cui origini sono antichissime, tanto da poter essere fissate almeno al sec. XV, si presenta oggi completamente trasformata anche perché originariamente orientata verso settentrione, al tempo dei Farnese (ca. 1520) venne orientata verso levante per allineare l'ingresso lungo la nuova Via di Santa Maria, tracciata e realizzata da Pier Luigi Farnese, juniore. Oggi si presenta secondo la ristrutturazione eseguita dal 1736 al 1744 per iniziativa del sacerdote Pietro Amari.
La Chiesa della Madonna del Monte
 Nell'alto della collina di Montenero che sovrasta Valentano, sorge la piccola Chiesa della Madonna del Monte, o della "Madonna della Pietà", edificata attorno al 1853.
 Il piccolo dipinto ad olio ivi venerato, raffigurante la Madonna con il Cristo morto fra le braccia, della metà del sec. XIX, è conservato nella Collegiata.
 Il Santuario della Madonna della Salute, che dal 1708 era annesso all'attiguo convento dei Frati Minori, è da qualche anno Parrocchia a se stante. Il lato destro confina con il Cimitero, luogo di sepoltura dei morti di Valentano da qualche secolo.
 Recentemente il Santuario è stato ristrutturato e riaperto dopo un periodo di chiusura durante la quale un'ala del Chiostro aveva ospitato un piccolo altare.
 Da notare l'organo, del 1852, ormai bisognoso di un restauro, ma ancora capace di produrre suoni profondi ed espressivi pur in presenza di qualche problema per l'organista.
La Chiesa dell'Annunziataa Villa Fontane
 L'attuale Chiesa, edificata nel 1927, fu dedicata alla Madonna SS. Annunziata e a questo titolo si aggiunse anche quello di S. Agapito, quando le reliquie del martire prenestino e la pala dell'altare, furono qui trasferite con l'aggregazione (1930) della parrocchia rurale di Bisenzo.
 L'attuale Chiesa, edificata nel 1927, fu dedicata alla Madonna SS. Annunziata e a questo titolo si aggiunse anche quello di S. Agapito, quando le reliquie del martire prenestino e la pala dell'altare, furono qui trasferite con l'aggregazione (1930) della parrocchia rurale di Bisenzo.
 La Chiesa parrocchiale è stata recentemente arricchita dalle sculture di Mario Vinci e con l'inserimento di vetrate policrome, opera degli artisti Mario e Chiara Balestra.
La Chiesa templare di Sancta Maria ad Templum
 Oggi di questa Chiesa e del complesso monumentale che la circondava, restano soltanto ruderi cadenti. Spiace che una così importante testimonianza storica del paese sia andata praticamente in rovina.
 È documentato che nel 1309, anno dell'inizio del processo che porterà alla soppressione dell'Ordine dei Templari, alla porta di questa Chiesa furono affisse le relative citazioni.
 Nel 1312 la Chiesa venne affidata agli Ospedalieri e, quindi, all'Ordine dei Cavalieri di Malta che vi fecero apporre il loro stemma in travertino.
 Un grande frammento dell'affresco della metà del sec. XV, attribuibile a scuola umbro-senese, con Madonna sedente in trono, Santo Bambino e Angelo, rinvenuto nella Chiesa, venne distaccato nel 1987 e collocato nella Sala Convegni della Biblioteca Civica.